Perchè la previdenza complementare

Già nei primi anni ’90 il nostro sistema pensionistico è stato profondamente modificato.
A seguito delle ulteriori recenti riforme della previdenza obbligatoria le future pensioni saranno via via più basse rispetto all’ultima retribuzione percepita.
Le previsioni indicano che nel 2060 il rapporto sarà pari al 50,6% per un lavoratore dipendente e pari al 30,8% per un lavoratore autonomo.
(Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze - Ragioneria Generale dello Stato).

 

Principali vantaggi

  • I contributi sono deducibili fino ad un massimo di 5.164,00 €
  • I rendimenti finanziari sono sottoposti ad una tassazione pari al 20% (rispetto al 26% delle altre forme di investimento finanziario).
  • Anche prima del periodo minimo di permanenza, è possibile trasferire la posizione individuale maturata ad altra forma pensionistica complementare, alla quale si acceda in relazione ad una nuova attività lavorativa.
  • In caso di scomparsa del contraente-Assicurato, prima del raggiugimento del diritto alla prestazione pensionistica, il capitale maturato viene corrisposto agli eredi ovvero ai diversi beneficiari dallo stesso designati.
 

Ulteriori vantaggi

  • Facoltà di effettuare versamenti aggiuntivi rispetto a quelli inizialmente previsti.
  • Variabilità nella misura e nella periodicità dei versamenti.
  • Le prestazioni pensionistiche complementari (rendita) sono soggette a imposizione fiscale sulla base di un’aliquota compresa tra il 9% e il 15% (in funzione degli anni di permanenza nel Fondo pensione); quelle erogate dall’INPS prevedono un’imposta minima del 23%.
  • Le anticipazioni possono essere richieste nei seguenti casi:

    1. per spese sanitarie, in qualsiasi momento e con tassazione agevolata fino ad un importo massimo del 75% della posizione maturata

    2. per acquisto della prima casa o interventi di ristrutturazione, dopo 8 anni dalla prima iscrizione e fino ad un importo massimo del 75% della posizione maturata

    3. per ulteriori altre esigenze, dopo 8 anni dalla prima iscrizione e fino ad un importo massimo del 30% della posizione maturata